Microbioma umano e salute - FitIQ.it

Microbioma umano e salute

Tutte le parti del nostro organismo che sono esposte all’ambiente circostante sono colonizzate da microorganismi, come la cavità orale, le narici, la pelle e l’intestino. Questi “ospiti”, che si stima siano almeno 10.000 miliardi, svolgono funzioni molto importanti e sono connessi al nostro stato di salute. Il microbioma è formato da diverse famiglie ed è molto studio proprio per il ruolo importante che svolge nel nostro organismo, essendo considerato un vero e proprio “organo”. In particolare, i microorganismi presenti nell’intestino sono quelli più studiati.

 

SOMMARIO:
1. Sviluppo del microbioma intestinale
2. Microbioma e patologie
3. Influenza della dieta sul microbioma
4. Conclusioni

 

 

1. Sviluppo del microbioma intestinale

Lo sviluppo del microbioma comincia alla nascita, quando lasciamo l’ambiente uterino e veniamo a contatto per la prima volta con ambienti esterni ad esso. Quindi la prima parte dello sviluppo di questo “organo” dipende da:

  • come siamo nati, ovvero se siamo nati per via vaginale o per taglio cesario perché la contaminazione è diversa; avremo allora una flora batterica vaginale o una flora batterica cutanea.
  • come siamo stati allattati (al seno o artificialmente).
  • contatti che abbiamo avuto nel corso della crescita (fratelli sorelle nonne zii ecc).

La diversa composizione batterica intestinale derivante da queste diverse tipologie di “contaminazione” benefica si riflette anche sulla funzionalità dell’intestino. Ad esempio, nel modo in cui vengono scomposti alcuni zuccheri. Già verso i 3 anni il microbioma del bambino è simile a quello che sarà in età adulta (40-60%) e che resterà poi il medesimo fino ad età avanzata. Questo ovviamente accade nel caso in cui non vi siano, nel corso della vita, eventi in grado di alterarne la composizione. I fattori importanti da tenere in considerazione per influenzare, positivamente o negativamente, la composizione del microbioma sono: dieta, stile di vita, stato di salute, farmaci (in particolare antibiotici).

 

 

2. Microbioma e patologie

A livello intestinale, l’attività che il microbioma svolge non riguarda solo la protezione da contaminazione esterna (questi microorganismi “buoni” competono con quelli “cattivi”) ma riguarda soprattutto la produzione di alcune sostanze in grado di influire positivamente o negativamente sulla salute dell’ospite.


Il nostro stato di salute sembra quindi essere strettamente collegato all’equilibrio del nostro microbioma. Alterazioni di questo equlibrio, definite Disbiosi, sono state associate a diverse patologie:

 

Obesità: una diminuzione della variabilità delle specie microbiche è stata riscontrata in soggetti obesi e correlata all’aumento di tessuto adiposo, all’insulino resistenza e alle alterazioni dei lipidi plasmatici. Sembrerebbe che questa caratteristica renda gli obesi in grado di ricavare un maggior apporto energetico dagli alimenti introdotti con la dieta ed è anche associato ad un generale stato infiammatorio (tipico negli obesi).


Diabete e problematiche metaboliche: in questo caso sembrerebbe che le alterazioni riscontrate riguardino l’aumentata capacità di trasportare (dall’intestino verso il sangue) zuccheri e aminoacidi ramificati. Inoltre è stato recentemente dimostrato che la composizione del microbioma intestinale può influenzare la glicemia post prandiale (dopo mangiato) e influenzare quindi anche lo sviluppo del Diabete Mellito di tipo 2.


Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI): questo insieme di patologie le cui cause sono ancora sconosciute, sembrerebbero essere associate ad un’alterazione del microbiota che influenzerebbe lo stato infiammatorio.


Celiachia: associata ad un’alterazione del microbioma pro-infammatoria che non sempre una dieta priva di glutine è in grado di migliorare ristabilendo l’equilibrio della flora batterica.


Malattie cardiovascolari: sembrerebbe che il microbiota intestale abbia un ruolo nella trasformazione di alcuni composti alimentari in molecole in grado di influenzare lo sviluppo delle placche aterosclerotiche (che sono alla base delle manifestazioni cardiovascolari).

 

 

3. Influenza della dieta sul microbiota

È stato dimostrato che un cambiamento nelle abitudini alimentari può modificare la composizione del microbiota intestinale in appena 24 ore. Ad esempio, passare da una dieta ricca di fibre e povera di grassi ad una dieta povera di fibre e ricca in grassi produce cambiamenti repentini ma non duraturi. Quindi ciò che conta per la salute del microbiota sono le abitudini alimentari nel corso del tempo.


L’adattamento del microbiota alla dieta occidentale (ricca in grassi, zuccheri semplici e scarsa di fibre) ha portato ad una generale perdita di alcune specie batteriche a favore di altre con una riduzione della biodiversità.


In linea generale, è stato riscontrato in chi è vegetariano/vegano una migliore variabilità e una maggiore salute del microbiota. Questo suggerisce che una dieta a base prevalentemente vegetale possa essere di aiuto per il nostro microbiota. Senza arrivare ad estremismi, una dieta sul modello Mediterraneo (quindi a base vegetale anche se non esclusiva, e ricca in fibre) può stimolare la formazione di un microbiota similmente positivo per la salute dell’ospite. E questo potrebbe in parte spiegare i numerosi benefici riscontrabili in merito a molte patologie, negli individui che rispettano la dieta mediterranea.

 

 

4. Conclusioni

Molti studi hanno analizzato e descritto la composizione del microbiota a livello di genere, ma non di diversi biotipi (che pur avendo stesso genere hanno funzioni diverse). Sono necessari ulteriori studi più approfonditi prima di capire realmente il potenziale ruolo del microbioma rispetto alla salute umana.


Quel che resta sicuro, è che il microbiota non è qualcosa di inerte ma, in base alla sua composizione, svolge un ruolo interessante all’interno dell’organismo. Le conoscenze attuali sul rapporto tra dieta e microbiota possono essere una nuova strada per attuare strategie nutrizionali mirate a questo aspetto.


Rispettare il pattern di dieta Mediterraneo sembra essere al momento una delle strategie migliori. Quindi via libera a vegetali, cereali integrali, frutta di stagione e oli vegetali, senza privarsi di pesce, carne, uova e latticini, seppur con la giusta moderazione.

 

Valeria Cangiano

 

 

Bibliografia
A microbial perspective of human development biology – Charbonneau MR et all – Nature 535(7610):48-55, 2016.
Diet rapidly and reproducibly alters the human gut microbiome – David LA, Maurice CF et All – Nature 505(7484):559-63, 2014.
High-level adherece to a Mediterranean diet beneficially impacts the gut microbiota and associated metabolome. – De Filippis F et All - Gut 65:1812-21, 2016.
The impact of the gut microbiota on human health: an integrative view – Clemente JC et All – Cell 148(6):1258-70, 2012.

Ricordati sempre: una dieta corretta è il 70% del tuo successo

Vuoi cambiare la tua silhouette?
Puoi iniziare ora!
Completa il questionario online comodamente da casa, e il nostro team di esperti preparerà una dieta bilanciata su misura delle tue necessità. Includeremo i prodotti che ti piacciono in modo che i pasti siano saporiti, sani e pienamente bilanciati.

  • -5 kg
  • -23 kg
  • -12 kg
  • -7 kg
  • -10 kg
  • -7 kg
  • -23 kg
  • -10 kg
  • -8 kg
  • -11 kg
Vedi anche
Calcolatore di calorie Calcola il tuo fabbisogno calorico
Peso:
kg
Età:
Altezza:
cm
Attività fisica:
Voglio: