SOMMARIO:
La definizione più completa secondo Grosser- Zimmermann di rapidità nello sport consiste nella: "capacità di raggiungere, in determinate condizioni, la massima velocità di reazione e di movimento possibile, basati su processi cognitivi (consapevolezza del gesto), sforzi massimi di volontà e di funzionalità del sistema neuromuscolare".
La Rapidità si manifesta attraverso le seguenti modalità fisiologiche:
RISPOSTA MOTORIA SEMPLICE
– reazione allo stimolo: risposta motoria all'impulso nervoso ( prevede un tempo di latenza fisiologico legato alle strutture neuronali, molto spesso automatizzata e quindi scarsamente influenzabile dalla volontà, allenabile in maniera limitata ; può essere utile favorire la costruzione di un modello motorio ideale, basato sulla specificità del movimento unitamente al raggiungimento del miglior livello di coordinazione possibile.
rapidità di esecuzione di un movimento singolo di una sola porzione del corpo (un pugno, un balzo, una schivata, reazione allo sparo nello sprinter ecc.
RISPOSTA MOTORIA COMPLESSA
Risposta a situazioni interattive molteplici non preventivabili che richiedono un'interpretazione da parte dell'individuo (giochi di situazione, sport di combattimento). La reazione complessa comporta una scelta e adattamento motorio, poiché è necessario operare una controazione. Chiaramente tutto ciò è accompagnata, soprattutto negli sport di squadra o negli sport di situazione, anche da capacità di leggere e identificare velocemente la situazione agonista e reagire,aggiustandone i comportamenti, nel modo più veloce possibile.
Ad integrazione possiamo affermare che nell'ambito di una complessa descrizione della capacità di rapidità relativamente ai gesti sportivi è possibile identificare in uno sportivo, una serie di varianti psicofisiche, in parte allenabili, che sono:
– la rapidità di percezione che nasce dall' esperienza e dall'intuizione agonistica ed è ad esempio la capacità di identificare le varie situazioni di gioco, o di combattimento, o di situazione climatica ( ad esempio in attività estreme), e in relazione a ciò,
– la rapidità decisionale che consiste nella capacità di reagire e prendere le opportune decisioni, tra i comportamenti sportivi possibili attuando le risposte più adeguate.
Abbiamo visto che la Rapidità è una qualità poco influenzabile dall'allenamento in quanto molto condizionata da parametri di natura genetica, le strutture nervose, la capacità di trasmissione dello stimolo, la natura delle fibre muscolari nonché da parametri determinati dall'apprendimento e dallo sviluppo,quali le esperienze motorie condotte in età giovanile e durante l'apprendimento sportivo. Dipende in gran parte dall'età, dal sesso, dalle caratteristiche antropometriche e possiamo affermare che è possibile influenzarla maggiormente in età giovanile (età prepuberale fino ai 10 anni).
I mezzi corretti per il miglioramento della rapidità sono:
a) ripetizioni singole in condizione di freschezza del movimento (partenza, job, balzo, schivata, ecc),
b) creazione di situazione di difficoltà dei movimenti sopracitati (partenza varie posizioni, balzo da sabbia o tappeto o in situazione di percezione limitata ). Lo scopo è quello di creare un modello ideomotorio che faciliti a livello coordinativo l'esecuzione "meno dispersiva" possibile, favorendo un controllo dell'esecuzione del movimento.
Con la pratica dell'allenamento è maggiormente possibile migliorare l'aspetto complesso e cioè la reazione allo stimolo e la risposta più appropriata. La raccolta del segnale informativo (input) è fondamentale per la rapidità di risposta. Sappiamo che l'efficacia della risposta è collegata a due fattori: individuazione dello stimolo informativo ( molto legato allo stato emotivo e al livello di concentrazione) e realizzazione della risposta motoria più adeguata.
La raccolta dell'informazione e la lettura anticipata di quello che può succedere per adeguare in relazione la risposta più adatta favoriscono il miglioramento di un fattore, la capacità di anticipazione molto fondata sulle esperienze precedentemente avute, e cioè sul bagaglio mnemonico motorio dell'individuo, che come è facile prevedere può giocare un ruolo importante.
In conclusione possiamo affermare. Rapidi si nasce, ma veloci si può diventare ; certo chi nasce tartaruga difficilmente diventerà ghepardo ma potrà, nel corso della vita sportiva e non con gli adeguati stimoli, migliorare il proprio corredo motorio di base ed influenzare in positivo la propria pratica sportiva.
Stefano Della Valle
Bibliografia
Jurgen Weinech: l'allenamento ottimale.
Manfred Grosser -Hans Ehlenz, Elke Zimmermann, M.T.Cerri: il culturismo per tutti.
mypersonaltrainer.it