Effetti del fruttosio nell’organismo - FitIQ.it

Effetti del fruttosio nell’organismo

Quando si sente parlare di fruttosio, lo zucchero della frutta, generalmente si ha una visione positiva. Probabilmente il richiamo alla parola “frutta”, per antonomasia simbolo di salute, vitamine, dieta mediterranea e spuntino salutare, lo colloca in quella fascia di alimenti/prodotti legati ad uno scopo salutistico e positivo. Per anni è stato comunemente sostituto “corretto” dello zucchero bianco (quest’ultimo legato da sempre ad accezione negativa) per zuccherare il caffè, fare dolci e altro, anche in virtù del suo basso indice glicemico. Ma che differenze ha il fruttosio rispetto allo zucchero bianco?

 

SOMMARIO
1. Assorbimento del fruttosio
2. Metabolismo del fruttosio
3. Mangiare frutta fa male?
4. Eccesso di fruttosio e attività fisica
5. Conclusioni

 

 

1. Assorbimento del fruttosio

Il fruttosio è un monosaccaride comunemente presente in natura. Quando viene ingerito, a livello intestinale, come tutti i monosaccaridi, viene assorbito nel digiuno (la seconda porzione dell’intestino) tramite un esclusivo trasportatore, GLUT 5. Questo trasportatore ha la caratteristica di saturarsi abbastanza precocemente (una grossa quantità di fruttosio fa “fatica” a passare contemporaneamente all’interno delle cellule intestinali), per questa ragione una grossa quantità di fruttosio, come ad esempio quella presente in una buona porzione di dolce preparato con questo zucchero, può dare vita a problemi intestinali come gonfiore, dolore e diarrea. Una volta nelle cellule intestinali viene trasportato nel sangue tramite GLUT 2, un altro trasportatore, e arriva al fegato tramite la vena porta. Il fegato è il principale organo che lo metabolizza, insieme a reni, tessuto adiposo e muscoli scheletrici.

 

 

2. Metbolismo del fruttosio

Senza entrare in dettagli troppo specifici per questa “sede”, a livello epatico (organo preferenziale per il suo metabolismo) il fruttosio viene convertito per essere stoccato come glicogeno epatico. Una volta che le scorte di glicogeno sono ripristinate (o in condizioni in cui il glicogeno epatico è già al completo), poiché il fruttosio “sfugge” ad un controllo tipico di tutti gli zuccheri (enzima fosfofruttochinasi II) è possibile che ci sia un accumulo di composti intermedi del suo metabolismo. Questi intermedi, nati da un eccesso di fruttosio, possono portare ad una serie di condizioni metaboliche sfavorevoli da un punto di vista salutistico:
- aumentato catabolismo purine
- accumulo di lattato
- accumulo di corpi chetonici
- lipogenesi


Sottolineo ancora una volta che quello che può portare ad alcuni di questi problemi è un ECCESSO di fruttosio (oltre i 40-50g al giorno).

 

 

3. Mangiare la frutta fa male?

Il fruttosio è contenuto in frutta, miele e ortaggi. Si potrebbe concludere che quindi mangiare frutta potrebbe essere controproducente da un punto di vista della salute, ma non è così corretto.


Gli studi sul fruttosio analizzano generalmente la quantità di fruttosio raggiunta con alimenti e/o bevande addizionate con fruttosio.


Mediamente, in 100g di mela senza buccia troviamo 13g circa di zuccheri, di cui 7g circa di fruttosio. Una mela mediamente pesa 150/200g quindi con una mela possiamo generalmente ottenere 14g di fruttosio. Una cifra ben lontana dai 40-50g al giorno, tenendo conto che le porzioni di frutta al giorno consigliate sono in tutto due.


Oltre questi calcoli, c’è da considerare che la frutta, in quanto alimento, non è paragonabile al fruttosio utilizzato come dolcificante. Nella frutta troviamo anche acqua, vitamine, fibre, polifenoli, tutte sostanze che in modi diversi tra loro hanno un effetto positivo sull’organismo a livello metabolico, a livello di senso di sazietà e anche di nutrienti.


Usare il fruttosio per dolcificare il caffè oppure per preparare un dolce non è una strategia vincente se l’obiettivo è la salute o anche il semplice dimagrimento, senza dimenticare che come tutte le cose è la dose la cosa più importante.

 

 

4. Eccessio di fruttosio e attività fisica

Alcuni studi hanno paragonato l’effetto metabolico dell’eccesso di fruttosio in persone sedentarie e in persone attive (non agonisti). Sembrerebbe che l’attività fisica sia una metodica ottimale per moderare o evitare gli effetti di una dieta con eccesso di fruttosio. Questo è spiegabile dal fatto che il muscolo, sebbene non è un organo preferenziale, è comunque coinvolto nel metabolismo del fruttosio, oltre a tutti i benefici già noti dell’attività fisica a livello metabolico.

 

 

5. Conclusioni

L’utilizzo del fruttosio come dolcificante, in sostituzione del saccarosio (zucchero bianco) non è una scelta intelligente, stesso discorso vale per il miele. Non porta benefici, non aiuta il dimagrimento e non è utile nemmeno nei diabetici (anche se ha basso indice glicemico).


Mangiare frutta non è un grosso problema, soprattutto rispettando le porzioni raccomandate. Abusare invece di frutta è una scelta ingiustificata, un alimento va considerato nella sua totalità, quindi non solo da un punto di vista potenzialmente negativo (fruttosio) o positivo (vitamine, fibre, polifenoli).
Fare attività fisica potrebbe essere una strategia ottimale per contrastare gli effetti di una dieta troppo ricca di fruttosio, anche se non siamo atleti o agonisti.


Come sempre MODERAZIONE è la parola chiave.

 

Valeria Cangiano

 

 

Bibliografia
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