Dieta alcalinizzante: un mito duro a morire - FitIQ.it

Dieta alcalinizzante: un mito duro a morire

Ci sono molti miti sull'alimentazione e sulla salute che spopolano sul web e sono anche spesso fomentati dai mass media. Uno dei più persuasivi, nel mondo nutrizionale, è la concezione secondo cui dovremmo sforzarci di "alcalinizzare i nostri corpi" al fine di ottenere una salute ottimale. L'eccesso di acidità, così ci viene detto, è la causa principale di ogni malattia, pertanto, per prevenire, combattere e guarire da ogni sorta di patologia, sarebbe opportuno controllare il nostro apporto di alimenti acidi e alcalini e (ovviamente) integrare con alcune sostanze potenzialmente alcalinizzanti.

 

SOMMARIO:
1. Chimica e fisiologia, queste sconosciute
2. pH del sangue
3. Cosa è importante fare
4. Conclusioni

 

 

1. Chimica e fisiologia, queste sconosciute

Per coloro che hanno dimenticato la chimica del liceo, l'acidità e l'alcalinità sono misurate usando la scala del pH, che va da 0 a 14. 0 è altamente acido; 7 è neutro e 14 è altamente alcalino, anche detto "basico". La scala del pH è anche logaritmica, il che significa ad esempio che un pH di 3 è 10 volte più acido di un pH di 4, e un pH di 8 è dieci volte più alcalino / basico di un pH di 7.

 

Il mito che abbiamo bisogno di "alcalinizzare" i nostri corpi si basa su un fondamentale fraintendimento della fisiologia umana e si basa sulla convinzione che il cibo possa acidificare il sangue.

 

Il cibo è introdotto nella cavità buccale e raggiunge come primo step lo stomaco. Lo stomaco funziona correttamente a un pH acido di circa 2, passando a 4 o 5 dopo un pasto. Se lo stomaco diventa meno acido, possiamo anche avere ad esempio problemi con l’assorbimento successivo di ferro. Già qui è deducibile che anche un alimento altamente acido, non sarà mai acido come il contenuto fisiologico dello stomaco.

 

Tutta questa acidità viene neutralizzata in parte nel duodeno grazie ai succhi pancreatici, riportando la situazione intorno ad un ph di 7-8, anche leggermente alcalino. Quindi, se pur introducessimo qualcosa più acida del contenuto dello stomaco (senza riportare danni), verrebbe ugualmente già “tamponata” a livello intestinale.

 

Ci sono inoltre altre zone del nostro corpo più acide per natura. Ad esempio la vagina mantiene anche un pH acido di circa 4,5, grazie ad un gran numero di batteri che secernono acido lattico e questo serve per la sua protezione da agenti patogeni.

 

Ecco un esempio dell'importanza di mantenere un pH acido in questi compartimenti del corpo: Candida albicans, il fungo che causa un diffuso problema in sede vaginale, passa a una forma più virulenta e pericolosa in un ambiente neutro-alcalino. Alcalinizzare questa parte non è certo una buona idea.

 


2. pH del sangue

Il pH del sangue è fondamentale e non tollera grosse oscillazioni, tutto questo perchè esistono reazioni chimiche essenziali che sostengono la vita che si verificano nel nostro sangue continuamente, e possono verificarsi solo in una gamma ristretta di livelli di pH. Mantenere il giusto livello di pH è così importante per la nostra sopravvivenza che se scende al di sotto di 7,35 o sale sopra i 7,45 (un range molto ristretto), l’organismo mette in atto una serie di sistemi tampone - che coinvolgono proteine ​​del sangue, fosfato, bicarbonato, polmoni e reni - per ristabilire l'equilibrio.

 

Rendere il sangue troppo acido (ma anche troppo alcalino) sarebbe rischioso. Per tale motivo è molto improbabile pensare che con un semplice alimento sia possibile influenzare questo equilibrio. In sostanza bisogna capire che ogni compartimento del corpo ha un intervallo di pH che è necessario per il suo corretto funzionamento, e che viene attentamente mantenuto da una serie di potenti meccanismi. Semplicemente non è possibile "alcalinizzare il tuo corpo", né dovremmo sforzarci di farlo.

 

 

3. Cosa è importante fare

Tuttavia, la “bufala” delle diete alcalinizzanti è in un certo senso interessante. Se si evita di credere nel concetto e di farsi abbindolare da integratori miracolosi, esiste un aspetto non da trascurare. Per “alcalinizzare” il corpo è importante mangiare frutta e verdure in quantità ottimali e limitare carni e formaggi grassi. Cosa ci ricorda questo?

 

Mangiare alimenti integrali, avere una dieta a base vegetale ricca di fibre e amido resistente da verdure, frutta, legumi e cereali integrali, fornisce al microbiota intestinale i carboidrati necessari per produrre acidi grassi a catena corta che aiutano a mantenere pH ottimale nel colon oltre a svolgere una serie di effetti salutari nell’organismo (controllo glicemico, controllo della sintesi del colesterolo).

 

 

4. Conclusioni

Scegliere una dieta ricca di alimenti “a base alcalina” come verdure (soprattutto quelli dalle foglie verdi) e frutta e limitare o eliminare alimenti “altamente acidi” come formaggio, carne, pollo è una scelta sicuramente salutare.

 

Semplicemente è importante non credere di star "alcalinizzando il proprio sangue" facendo questo. Semplicemente si stanno mettendo in atto tutti quei processi che porteranno ad una salute ottimale a lungo termine (fornire nutrienti e vitamine, migliorare il microbiota, digerire bene, tenere sotto controllo la glicemia, ecc).

 

Valeria Cangiano 

 


Bibliografia

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